
Cos’è l’alopecia?
La caduta dei capelli è un processo fisiologico, normale e quotidiano, con differenze in base alla stagionalità. Ci sono mesi, come quelli autunnali, in cui è normale perdere più capelli. Infatti il nostro corpo ha un ricambio naturale che va dai 40 capelli al giorno in su, ed una perdita in numero maggiore non è sempre sinonimo di Alopecia (o Calvizie), che invece è una condizione clinica da approfondire.
Durante il cambio di stagione, in particolare in autunno, la perdita dei capelli può intensificarsi, rientrando tuttavia nel ricambio naturale fisiologico che nel giro di qualche settimana dovrebbe tornare alla normalità.
Se trascorso questo periodo la foltezza dei capelli non ritorna quella di sempre e si nota invece un progressivo diradamento, è il caso di sottoporsi ad una visita da un Medico Tricologo poiché potrebbe essersi innescato un meccanismo patologico. Il più frequente è la sopracitata Alopecia, nelle due forme:
- alopecia androgenetica, ovvero dovuta alla suscettibilità del follicolo pilifero e alla miniaturizzazione dovuta a cause di tipo genetico e ormonale. Interessa il 50% degli uomini e il 20% delle donne ad un certo stadio della loro vita;
- alopecia areata, è molto meno diffusa (2% della popolazione, senza differenza tra maschi e femmine, di etnia o di età), una patologia cronica infiammatoria che colpisce i bulbi piliferi sia del cuoio capelluto che del corpo: si presenta con la caduta completa dei capelli in aree caratteristiche rotondeggianti.
Cosa determina l’alopecia
L’alopecia è una patologia multifattoriale in cui giocano un ruolo chiave:
- la predisposizione genetica;
- l’alimentazione: diete, mancanza di vitamine, malnutrizione e denutrizione;
- lo stile di vita: lo stress sia fisico che psicologico, mancanza di sonno;
- l’età: menopausa e andropausa;
- alcuni farmaci (chemioterapici, anticonvulsivanti, eparina etc.).
Quando un’alimentazione e uno stile di vita corretti ed adeguati alle nostre necessità non bastano e ci troviamo di fronte ad una presunta calvizie, è il caso di intervenire.
Il medico tricologo. Chi è, cosa fa e come può aiutare?
È un Medico Specialista che ha approfondito la propria formazione medica nella cura delle patologie del capello.
Dopo un’accurata anamnesi per capire quali possano essere le cause della caduta del capello, può prescrivere, meglio se sulla base del TricoTest Genetico, una farmacoterapia mirata (Minoxidil, Nanoxidl, Finasteride, etc.), e proporre trattamenti avanzati come la Carbossiterapia, l’Autotrapianto di capelli con tecnica FUE o la Medicina Rigenerativa Autologa (PRP, Stem Cells).
Un nuovo trattamento: la Medicina Rigenerativa Autologa sfrutta le naturali capacità rigenerative dei nostri tessuti
Cosa vuol dire trattamento autologo?
Significa che vengono utilizzate cellule prodotte dal paziente stesso, come le Piastrine nel PRP (Plasma Ricco in Piastrine) o come la Componente Stromale Vascolare (SVF) e le Cellule Mesenchimali Staminali di Origine Adiposa (ADSCs).
Si tratta di un trattamento che utilizza cellule totipotenti prelevate dal tessuto adiposo (più ricco di cellule di questo tipo) del paziente e su di lui reintrodotte nel cuoio capelluto stesso.
Nell’ambito delle terapie dell’alopecia androgenetica e dell’alopecia areata, la medicina autologa occupa un posto di rilievo poiché, grazie alla non invasività e all’assenza di effetti collaterali, sfrutta la capacità rigenerativa delle cellule staminali sui bulbi inattivi. Non ci sono infatti fenomeni di rigetto, poiché il vero medicinale l’avrà prodotto il tuo stesso corpo!
La medicina rigenerativa autologa esprime il massimo potenziale sul diradamento del capillizio, sia maschile che femminile, ma è anche una base necessaria nei casi di calvizie avanzata, dove promuove benefici che vanno oltre i risultati estetici della sola chirurgia e, grazie all’abbinamento con quest’ultima, permette di ottenere i migliori risultati in termini di naturalezza e durata nel tempo.
Per capire meglio come funziona questo trattamento, visita la pagina dedicata SEFFIHAIR® e contattaci per una consulenza.